lunedì 6 maggio 2013

Seminario IUSS, Slide su flessibilità e precarietà

Qui le slide utilizzate al seminario di cui al post precedente.
Ho concluso con... Guareschi. Nel racconto, di cui è riportato di seguito un brano, c'è buona parte del diritto del lavoro: la rivendicazione di un trattamento contrattuale collettivo migliorativo, il conflitto, lo sciopero, l'occupazione e il picchettaggio, il rischio di "delocalizzazione" e di chiusura dell'azienda, e infine la trattativa e il contratto...
Don Camillo – Uomini e bestie, 1948

“Dovresti spiegare ai famigli di bruciare i granai, i fienili e anche le case dove abitano: pensa, che rabbia il povero Pasotti, costretto a rifugiarsi in un alberguccio svizzero e a spendere i pochi milioni che ha in deposito laggiù”.
“Bisogna vedere se ci arriverà, in Svizzera!” rispose minaccioso Peppone.
“Giusto!” esclamò don Camillo. “Hai ragione. E’ ora di piantarla con la vecchia storia del quinto comandamento che dice di non ammazzare. E quando poi uno si troverà davanti al Padreterno parlerà chiaro: ‘Poche storie, caro signor Padreterno, o Peppone dichiara lo sciopero generale e fa incrociare le braccia a tutti’. A proposito, come farai, Peppone, a far incrociare le braccia ai Cherubini? Ci hai pensato?”. Peppone muggì peggio della vacca che doveva avere il vitellino e che urlava da spaccare il cuore […]
Prima di uscire buttarono ancora fieno in tutte le mangiatoie, e Peppone non voleva a nessun costo perché diceva che era un tradimento del popolo, ma don Camillo fu inflessibile. Così durante la notte ci fu silenzio di tomba nella stalla, e il vecchio Pasotti, non sentendo più muggire le vacche, si spaventò e pensò che quelle oramai dovevano essere agli estremi se non avevano neanche più la forza di gridare. E la mattina scese a parlamentare con Peppone e, mollando un po’ da tutt’e due le parti, la cosa tornò a funzionare”.