venerdì 20 dicembre 2019
Contributo su libertà religiosa vs. orientamento sessuale: VTDL n. 4/2019
Qui l'indice di Variazioni su temi di diritto del lavoro, n. 4/2019, con un mio contributo sul tema "Aporie del diritto antidiscriminatorio: il conflitto tra libertà religiosa e manifestazione dell'orientamento sessuale nei rapporti di lavoro"
venerdì 29 novembre 2019
Licenziamenti collettivi: slide
Qui slide in tema di licenziamenti collettivi, nell'ambito del corso di diritto del lavoro
giovedì 21 novembre 2019
Rinunce e transazioni nel diritto del lavoro: slide
Qui slide in tema di rinunce e transazioni, nell'ambito del corso di diritto del lavoro
giovedì 14 novembre 2019
L'orario di lavoro: slide
Qui slide in tema di disciplina dell'orario di lavoro, nell'ambito del corso di diritto del lavoro
martedì 12 novembre 2019
Introduzione alla disciplina europea dei licenziamenti: slide
Qui slide in tema di introduzione alla disciplina europea dei licenziamenti
giovedì 7 novembre 2019
Sciopero, finalità e limiti: slide
Qui le slide utilizzate in data odierna in tema di finalità e limiti dello sciopero, nell'ambito del corso di diritto del lavoro
David Cabrelli: "capabilities theory" dal punto di vista del diritto del lavoro
Qui le slide utilizzate dal prof. David Cabrelli in tema di capabilities theory dal punto di vista del diritto del lavoro, nell'ambito di un seminario per gli studenti dell'Almo Collegio Borromeo, Pavia
David Cabrelli: riflessioni di diritto comparato del lavoro, slide
Qui le slide del prof. David Cabrelli su "Some current themes in comparative labour law", nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro
mercoledì 6 novembre 2019
David Cabrelli: "Pay and Working Time in the UK", slide
Qui le slide del prof. David Cabrelli su "Pay and Working Time in the UK", nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro
martedì 5 novembre 2019
David Cabrelli: slide su "Unfair Dismissal Law in the UK"
Qui le slide del prof. David Cabrelli su "Unfair Dismissal Law in the UK", nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro dell'Università di Pavia
giovedì 31 ottobre 2019
Contratto collettivo nel pubblico impiego: slide
Qui slide sul contratto collettivo nel pubblico impiego, nell'ambito del corso di diritto del lavoro
mercoledì 30 ottobre 2019
Part-time comparato: slide
Qui slide in tema di lavoro a tempo parziale in Italia, Regno Unito, Germania e Francia, nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro
Seminari di diritto del lavoro comparato: programma
Qui il programma dei seminari accreditati di diritto del lavoro comparato, che si terranno presso l'Università di Pavia, con relatori:
David Cabrelli, Università di Edimburgo, 4-6 novembre
Fabrice Rosa, Università di Reims, 18-20 novembre
David Cabrelli, Università di Edimburgo, 4-6 novembre
Fabrice Rosa, Università di Reims, 18-20 novembre
martedì 29 ottobre 2019
Direttiva 2008/104 sul lavoro tramite agenzia interinale: slide
Qui slide sulla direttiva sul lavoro tramite agenzia interinale, nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro
Contratti collettivi di diverso livello: slide
Qui slide sul rapporto tra contratti collettivi di diverso livello, nell'ambito del corso di diritto del lavoro
lunedì 28 ottobre 2019
Direttiva 1997/81 sul lavoro a tempo parziale: slide
Qui slide sulla direttiva 1997/81 in tema lavoro a tempo parziale, nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro
giovedì 24 ottobre 2019
Direttiva 1999/70 sul lavoro a tempo determinato: slide
Qui slide sulla direttiva 1999/70 sul contratto di lavoro a tempo determinato, nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro
mercoledì 23 ottobre 2019
Strategia europea per l'occupazione: slide
Qui slide in tema di Strategia europea per l'occupazione, nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro
lunedì 21 ottobre 2019
Parità retributiva uomo-donna in ambito UE e contratti non standard: slide
Qui slide in tema di parità retributiva uomo-donna in ambito UE e contratti di lavoro non standard, nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro
venerdì 18 ottobre 2019
Rinnovo del CCNL del Comparto Istruzione e Ricerca: slide
Slide utilizzate in una lezione sul rinnovo del CCNL del Comparto Istruzione e Ricerca:
diritti e relazioni sindacali
contratti di lavoro
potere disciplinare
ferie e permessi
parte economica
lavoro dei disabili
diritti e relazioni sindacali
contratti di lavoro
potere disciplinare
ferie e permessi
parte economica
lavoro dei disabili
mercoledì 16 ottobre 2019
Libera circolazione dei lavoratori e contratti non standard: slide
Qui slide in tema di libera circolazione dei lavoratori in ambito UE e contratti di lavoro non standard, nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro
Contratto collettivo, art. 2070 c.c., l. n. 741/1959
Qui slide in tema di contratto collettivo applicabile alla luce dell'art. 2070 c.c.; e in tema di ambito soggettivo di efficacia ex l. n. 741/1959
Basi giuridiche UE in tema di condizioni di lavoro: slide
Qui slide in tema di basi giuridiche dell'UE per la regolazione dei rapporti di lavoro, nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro
martedì 15 ottobre 2019
Il contratto collettivo tra Italia, Regno Unito, Francia e Germania
Qui le slide di diritto sindacale comparato, sul contratto collettivo di lavoro tra Italia, Regno Unito, Francia e Germania, nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro
venerdì 11 ottobre 2019
A. Jacobs: il dialogo tra la CGUE e la Corte EDU in materia sociale
Qui le slide del seminario del prof. Antoine Jacobs, Università di Tilburg (Paesi Bassi), tenuto il 9.10.2019 presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Pavia, nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro, sul dialogo tra la Corte di Giustizia dell'Unione europea e la Corte europea dei diritti dell'uomo in materia sociale
mercoledì 9 ottobre 2019
A. Jacobs: Trattato di Lisbona, Pilastro europeo, Brexit
Qui le slide del seminario del prof. Antoine Jacobs, Università di Tilburg (Paesi Bassi), tenuto l'8.10.2019 presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Pavia, nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro, sul Trattato di Lisbona in materia sociale, il Pilastro europeo dei diritti sociali e le conseguenze di diritto del lavoro della Brexit
martedì 8 ottobre 2019
A. Jacobs: relazioni industriali comparate tra Italia, Germania e Paesi Bassi
Qui le slide del seminario del prof. Antoine Jacobs, Università di Tilburg (Paesi Bassi), tenuto il 7.10.2019 presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Pavia, nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro, sulle relazioni industriali (comparate) in Italia, Germania e Paesi Bassi
mercoledì 2 ottobre 2019
Diritto sindacale europeo (2): slide
Qui ulteriori slide di diritto sindacale europeo, nell'ambito del corso di diritto europeo e comparato del lavoro
mercoledì 25 settembre 2019
Diritto sindacale europeo (1)
Qui le prime slide di diritto sindacale europeo, utilizzate nell'ambito del Corso di diritto europeo e comparato del lavoro
giovedì 1 agosto 2019
Commento ai dati Istat di luglio 2019 su lavoro e occupazione
Su La Nuova Bussola Quotidiana dell'1.8.2019 commento i dati Istat di luglio 2019 su lavoro e occupazione: v. qui
Lavoro, oltre le apparenze c'è poco da festeggiare
Marco Ferraresi
Il governo esulta perché la disoccupazione risulta essere la più bassa dal 2012 e l'occupazione la più alta dal 1977. Ma i dati mostrano un quadro non roseo. Perché aumenta l'occupazione solo fra gli anziani che non vanno in pensione, mentre diminuisce l'occupazione giovanile. E l'economia ristagna. Manca un serio piano di rilancio
Disoccupazione mai così bassa dal 2012 e occupazione mai così alta dal 1977: se questa fosse la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità, tutto sommato avrebbe ragione il vicepresidente del Consiglio e ministro dello sviluppo economico e del lavoro Luigi Di Maio ad esultare, anche se sarebbe ancora da dimostrare che ciò sia dovuto al fatto che “il decreto dignità e gli altri interventi sul lavoro stanno portando i frutti”.
La realtà, comunque, non è questa. I dati Istat del 31 luglio su lavoro e occupazione, relativi al mese di giugno 2019, dicono che il tasso di disoccupazione (che per l’Istat indica le persone prive di lavoro, ma che lo cercano attivamente o prevedono di iniziarlo a breve termine) rispetto a maggio è calato dello 0,1% ed è ora al 9,7%. Siamo al terzultimo posto in Europa, dopo Spagna e Grecia. Peraltro, al calo della disoccupazione concorre il dato dei giovani tra 15 e 24 anni: in questa fascia i disoccupati sono diminuiti di 28mila unità, ma gli inattivi sono aumentati in misura corrispondente. Ciò significa che cessano di essere disoccupati semplicemente perché hanno smesso di cercare lavoro. Non beneficiano comunque di questo dato positivo, di calo della disoccupazione, i giovani tra i 25 e i 34 anni.
Se guardiamo poi al tasso degli occupati, il dato rispetto al mese precedente è praticamente invariato, anzi, a ben vedere gli occupati sono diminuiti di seimila unità. Aumentano sia i contratti a tempo indeterminato, sia quelli a tempo determinato, mentre diminuiscono gli altri tipo di lavoro. Anche qui, un dato negativo investe l’occupazione dei giovani tra i 25 e i 34 anni, età in cui normalmente ci si laurea, si cerca lavoro e, per i più volenterosi, si tenta di metter su famiglia. Il tasso degli inattivi (cioè le persone che né sono occupate né cercano lavoro, per cui a fini statistici non sono considerate “forza lavoro” del paese) rimane pure invariato per il quinto mese consecutivo (si tratta del 34,3% della popolazione).
I numeri sono invece più favorevoli se riguardati su base trimestrale e annuale. Rispetto sia al primo trimestre 2019 sia a un anno fa, l’occupazione cresce dello 0,5% (con un aumento in particolare dei contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato). Tuttavia, il dato degli occupati decresce tra i 25 e i 50 anni, mentre è particolarmente positivo per gli ultracinquantenni. Sempre nell’ultimo anno, i disoccupati sono diminuiti nel complesso del 10,2% e gli inattivi sono aumentati dello 0,2%.
Cinque considerazioni sui numeri.
Primo, il dato sulla crescita degli occupati, pur lievemente positivo, non tiene comunque conto della qualità dell’occupazione. Per l’Istat è occupato chi, nel periodo di riferimento, ha svolto anche un’ora sola di lavoro; ed è parimenti considerato occupato chi ha il rapporto di lavoro sospeso con l’intervento della cassa integrazione guadagni. A tal proposito, secondo i dati forniti dall’Inps il numero delle ore di cassa integrazione autorizzate, rispetto al giugno 2018, è cresciuto del 42,6%; in particolare, le ore di cassa integrazione straordinaria sono pressoché raddoppiate. E la cassa straordinaria è spesso preludio di una crisi definitiva dell’impresa, con i conseguenti licenziamenti collettivi e la perdita del lavoro. Si fa presto, dunque, a dire “occupati”: occorre tener conto del fatto che vi è una quota di occupazione a “bassa intensità” di lavoro e con lavoro a rischio.
Secondo, i numeri restano deludenti con riguardo ai giovani, mentre l’occupazione cresce essenzialmente grazie agli ultracinquantenni. Ora, l’invecchiamento della forza lavoro non è propriamente un dato positivo per l’economia di un paese, né sintomo di politiche occupazionali efficienti: gli anziani restano nel mercato del lavoro più a lungo anche perché costretti dall’inasprimento dei requisiti pensionistici (da ultimo, ad opera della legge Fornero).
Terzo, è sempre l’Istat a comunicarci che il Pil non aumenta e che l’economia dunque ristagna, per il quinto trimestre consecutivo. Questo conferma che il lieve aumento dell’occupazione, più che essere frutto della creazione di nuovi posti di lavoro, risente soprattutto, come detto, dell’invecchiamento “costretto” della forza lavoro. E se la produzione nel paese non aumenta, è facile aspettarsi che anche i numeri sull’occupazione saranno ancor meno rosei nel prossimo periodo.
Quarto, affinché le imprese assumano lavoratori, occorre che le regole del lavoro non costituiscano un ostacolo. Se sono ancora da ponderare gli effetti del “decreto dignità” in termini occupazionali (i pentastellati sostengono che abbia favorito la conversione dei contratti a termine in occupazione stabile), è certo che esso ha reso a dir poco rischiosi, per il datore di lavoro, i rinnovi dei contratti a tempo determinato, in quanto soggetti all’obbligo di indicazione di strette causali. Si è trattato di una scelta poco saggia in un mercato del lavoro che non è in espansione e che necessita comunque, in entrata, di una certa dose di flessibilità.
Quinto, sembrano ancora lontane dall’orizzonte di questo governo le vere priorità per uno sviluppo occupazionale, cioè la cura dell’inverno demografico e un serio piano industriale per il paese (con investimenti in infrastrutture, abbassamento della pressione fiscale, efficienza della pubblica amministrazione, funzionamento della giustizia). Le risorse? Si potrebbe iniziare da quelle oggi utilizzate per finanziare uno strumento assistenzialista, quale è il reddito di cittadinanza, che non combatte la povertà né favorisce l’occupazione (al contrario, la disincentiva).
Lavoro, oltre le apparenze c'è poco da festeggiare
Marco Ferraresi
Il governo esulta perché la disoccupazione risulta essere la più bassa dal 2012 e l'occupazione la più alta dal 1977. Ma i dati mostrano un quadro non roseo. Perché aumenta l'occupazione solo fra gli anziani che non vanno in pensione, mentre diminuisce l'occupazione giovanile. E l'economia ristagna. Manca un serio piano di rilancio
Disoccupazione mai così bassa dal 2012 e occupazione mai così alta dal 1977: se questa fosse la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità, tutto sommato avrebbe ragione il vicepresidente del Consiglio e ministro dello sviluppo economico e del lavoro Luigi Di Maio ad esultare, anche se sarebbe ancora da dimostrare che ciò sia dovuto al fatto che “il decreto dignità e gli altri interventi sul lavoro stanno portando i frutti”.
La realtà, comunque, non è questa. I dati Istat del 31 luglio su lavoro e occupazione, relativi al mese di giugno 2019, dicono che il tasso di disoccupazione (che per l’Istat indica le persone prive di lavoro, ma che lo cercano attivamente o prevedono di iniziarlo a breve termine) rispetto a maggio è calato dello 0,1% ed è ora al 9,7%. Siamo al terzultimo posto in Europa, dopo Spagna e Grecia. Peraltro, al calo della disoccupazione concorre il dato dei giovani tra 15 e 24 anni: in questa fascia i disoccupati sono diminuiti di 28mila unità, ma gli inattivi sono aumentati in misura corrispondente. Ciò significa che cessano di essere disoccupati semplicemente perché hanno smesso di cercare lavoro. Non beneficiano comunque di questo dato positivo, di calo della disoccupazione, i giovani tra i 25 e i 34 anni.
Se guardiamo poi al tasso degli occupati, il dato rispetto al mese precedente è praticamente invariato, anzi, a ben vedere gli occupati sono diminuiti di seimila unità. Aumentano sia i contratti a tempo indeterminato, sia quelli a tempo determinato, mentre diminuiscono gli altri tipo di lavoro. Anche qui, un dato negativo investe l’occupazione dei giovani tra i 25 e i 34 anni, età in cui normalmente ci si laurea, si cerca lavoro e, per i più volenterosi, si tenta di metter su famiglia. Il tasso degli inattivi (cioè le persone che né sono occupate né cercano lavoro, per cui a fini statistici non sono considerate “forza lavoro” del paese) rimane pure invariato per il quinto mese consecutivo (si tratta del 34,3% della popolazione).
I numeri sono invece più favorevoli se riguardati su base trimestrale e annuale. Rispetto sia al primo trimestre 2019 sia a un anno fa, l’occupazione cresce dello 0,5% (con un aumento in particolare dei contratti di lavoro dipendente a tempo indeterminato). Tuttavia, il dato degli occupati decresce tra i 25 e i 50 anni, mentre è particolarmente positivo per gli ultracinquantenni. Sempre nell’ultimo anno, i disoccupati sono diminuiti nel complesso del 10,2% e gli inattivi sono aumentati dello 0,2%.
Cinque considerazioni sui numeri.
Primo, il dato sulla crescita degli occupati, pur lievemente positivo, non tiene comunque conto della qualità dell’occupazione. Per l’Istat è occupato chi, nel periodo di riferimento, ha svolto anche un’ora sola di lavoro; ed è parimenti considerato occupato chi ha il rapporto di lavoro sospeso con l’intervento della cassa integrazione guadagni. A tal proposito, secondo i dati forniti dall’Inps il numero delle ore di cassa integrazione autorizzate, rispetto al giugno 2018, è cresciuto del 42,6%; in particolare, le ore di cassa integrazione straordinaria sono pressoché raddoppiate. E la cassa straordinaria è spesso preludio di una crisi definitiva dell’impresa, con i conseguenti licenziamenti collettivi e la perdita del lavoro. Si fa presto, dunque, a dire “occupati”: occorre tener conto del fatto che vi è una quota di occupazione a “bassa intensità” di lavoro e con lavoro a rischio.
Secondo, i numeri restano deludenti con riguardo ai giovani, mentre l’occupazione cresce essenzialmente grazie agli ultracinquantenni. Ora, l’invecchiamento della forza lavoro non è propriamente un dato positivo per l’economia di un paese, né sintomo di politiche occupazionali efficienti: gli anziani restano nel mercato del lavoro più a lungo anche perché costretti dall’inasprimento dei requisiti pensionistici (da ultimo, ad opera della legge Fornero).
Terzo, è sempre l’Istat a comunicarci che il Pil non aumenta e che l’economia dunque ristagna, per il quinto trimestre consecutivo. Questo conferma che il lieve aumento dell’occupazione, più che essere frutto della creazione di nuovi posti di lavoro, risente soprattutto, come detto, dell’invecchiamento “costretto” della forza lavoro. E se la produzione nel paese non aumenta, è facile aspettarsi che anche i numeri sull’occupazione saranno ancor meno rosei nel prossimo periodo.
Quarto, affinché le imprese assumano lavoratori, occorre che le regole del lavoro non costituiscano un ostacolo. Se sono ancora da ponderare gli effetti del “decreto dignità” in termini occupazionali (i pentastellati sostengono che abbia favorito la conversione dei contratti a termine in occupazione stabile), è certo che esso ha reso a dir poco rischiosi, per il datore di lavoro, i rinnovi dei contratti a tempo determinato, in quanto soggetti all’obbligo di indicazione di strette causali. Si è trattato di una scelta poco saggia in un mercato del lavoro che non è in espansione e che necessita comunque, in entrata, di una certa dose di flessibilità.
Quinto, sembrano ancora lontane dall’orizzonte di questo governo le vere priorità per uno sviluppo occupazionale, cioè la cura dell’inverno demografico e un serio piano industriale per il paese (con investimenti in infrastrutture, abbassamento della pressione fiscale, efficienza della pubblica amministrazione, funzionamento della giustizia). Le risorse? Si potrebbe iniziare da quelle oggi utilizzate per finanziare uno strumento assistenzialista, quale è il reddito di cittadinanza, che non combatte la povertà né favorisce l’occupazione (al contrario, la disincentiva).
lunedì 24 giugno 2019
Soggetti sindacali: slide
Qui slide in tema di soggetti sindacali, utilizzate in una lezione alla Scuola Sindacale Permanente della Cisl Lombardia
venerdì 14 giugno 2019
Lavoro a tempo parziale: slide
Qui le slide in tema di lavoro a tempo parziale, utilizzate al Corso di perfezionamento in diritto del lavoro dell'Università di Pavia
venerdì 7 giugno 2019
Certificazione dei contratti di lavoro: slide
Qui le slide utilizzate ieri al Corso di perfezionamento in diritto del lavoro, in tema di certificazione dei contratti
lunedì 3 giugno 2019
L'autonomia negoziale individuale nel diritto del lavoro
Qui le slide di un mio seminario odierno ai dottorandi pavesi, in tema di diritto del lavoro e autonomia negoziale individuale
lunedì 27 maggio 2019
Sciopero e tregua sindacale: slide
Qui le slide in tema di sciopero e clausole di tregua sindacale, utilizzate per una lezione al Master di ABI e Unitelma Sapienza
lunedì 13 maggio 2019
Apprendistato professionalizzante: slide
Qui le slide in tema di apprendistato professionalizzante, utilizzate in una lezione odierna per gli studenti
Convegno alla ATS di Pavia
Qui il programma di un evento alla ATS di Pavia sul tema "Aspetti giuridici della funzione informativa nei rapporti con il pubblico" di venerdì 17.5
mercoledì 8 maggio 2019
Reddito di cittadinanza: slide
Qui le slide sul reddito di cittadinanza (condizioni di accesso, modalità di utilizzo, importi), da me utilizzate nel convegno odierno all'Università Cattolica a Piacenza (v. post del 2 maggio)
martedì 7 maggio 2019
Collocamento mirato dei lavoratori disabili: slide
Qui le slide utilizzate nell'ambito del Corso di perfezionamento in Disability Management dell'Università del Piemonte Orientale, Alessandria, in tema di collocamento mirato dei lavoratori disabili
giovedì 2 maggio 2019
Cattolica di Piacenza: convegno sul reddito di cittadinanza
Ecco il programma di un convegno sul reddito di cittadinanza, in cui sarò relatore. Si terrà l'8 maggio all'Università Cattolica a Piacenza.
lunedì 15 aprile 2019
Reddito di cittadinanza: slide
Qui le mie slide su "Reddito di cittadinanza, minimi tabellari, salario minimo legale", nell'ambito del convegno sul reddito di cittadinanza, di cui al post precedente
mercoledì 10 aprile 2019
Convegno sul reddito di cittadinanza
Qui il programma del convegno sul reddito di cittadinanza, organizzato dall'Unione Giuristi Cattolici di Pavia "Beato Contardo Ferrini": si terrà a Vigevano, Auditorium San Dionigi, venerdì 12 aprile, dalle ore 15. E' stato accreditato per la formazione continua degli avvocati (3 cfp)
lunedì 8 aprile 2019
Licenziamento per g.m.o.: slide
Qui le slide in tema di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, utilizzate nel Corso di perfezionamento in diritto del lavoro dell'Università di Pavia
venerdì 15 marzo 2019
Rinnovo CCNL Comparto Istruzione e Ricerca: slide
mercoledì 13 marzo 2019
Lavoro intermittente: slide
Qui le slide utilizzate oggi in una lezione agli studenti, in tema di lavoro intermittente
venerdì 8 marzo 2019
Lavoro autonomo: slide
Qui le slide in tema di lavoro autonomo, utilizzate ieri al corso di perfezionamento in diritto del lavoro dell'Università di Pavia
sabato 2 marzo 2019
Mio commento ai dati Istat sul lavoro dell'1 marzo 2019
Di seguito il mio commento sui dati Istat sul lavoro in Italia dell'1 marzo 2019, pubblicato su La Nuova Bussola Quotidiana (v. qui)
Decreto dignità insufficiente: l'occupazione ristagna
Ieri, 1 marzo, l’Istat ha reso
noti i dati mensili su occupati e disoccupati in Italia, con riferimento al
mese di gennaio 2019. Si registra, rispetto a dicembre, un aumento degli
occupati dello 0,1%, mentre il tasso di occupazione resta invariato (58,7%). I
contratti a tempo indeterminato aumentano dello 0,4%, mentre calano sia i
rapporti a tempo determinato (- 0,4%) sia i lavoratori indipendenti (- 0,4%).
Il numero dei soggetti in cerca di occupazione è in lieve crescita (+ 0,6%),
mentre il tasso generale di disoccupazione resta fermo al 10,5%. I dati
positivi riguardano gli uomini, mentre sono perlopiù di segno negativo per
donne e giovani.
Guardando alle variazioni su base
trimestrale, l’Istat riferisce un calo occupazionale dello 0,1% nel trimestre
novembre 2018 – gennaio 2019, rispetto al trimestre precedente. Tuttavia, nel
medesimo periodo, vi è un aumento delle persone in cerca di occupazione (+1,3%)
e un calo degli inattivi (- 0,4%). Si conferma, anche su base trimestrale,
l’aumento dei contratti a tempo indeterminato e la diminuzione di quelli a
termine, nonché dei lavoratori indipendenti.
Su base annua, invece, gli
occupati crescono dello 0,7% (sebbene la variazione sia negativa nella fascia
15-34 anni), soprattutto in forza del maggior numero di dipendenti a termine e,
in misura minore, di dipendenti a tempo indeterminato e indipendenti. Pure su
base annua si ha una diminuzione degli inattivi, oltre che dei disoccupati.
Sono dati certo non brillanti,
specie se si considera che il riscontro dell’Istat sull’andamento del PIL
(rivisto per il 2018 da +1% a +0,9%), sul debito e sul deficit lasciano
presagire un futuro prossimo preoccupante per l’economia, che non potrà non
avere ricadute occupazionali.
Di primo acchito, potrebbero
invece interpretarsi positivamente l’aumento dei contratti “stabili” e la
diminuzione di quelli “precari”. Di recente, il ministro del lavoro Luigi Di
Maio ha ricollegato tali effetti alla riforma dei contratti di lavoro a termine
e in regime di somministrazione, di cui al “decreto dignità” (decreto legge 12
luglio 2018, n. 87, convertito dalla legge 9 agosto 2018, n. 96).
Per il vicepremier, infatti,
l’incremento dell’occupazione a tempo indeterminato proverebbe il successo
della riforma, finalizzata a comprimere l’utilizzo dei contratti precari
mediante una minore durata massima tra medesimi datore e lavoratore (ridotta da
complessivi 36 a 24 mesi), l’obbligo di indicare nel contratto causali
oggettive particolarmente selettive (oltre i 12 mesi e comunque in caso di
rinnovo del rapporto), diminuendo le proroghe consentite (da 5 a 4). Auspicio
del provvedimento normativo è, appunto, di costringere le imprese a stipulare contratti
di lavoro subordinato a tempo indeterminato in luogo di quelli a termine.
Ma una lettura più attenta di
tutti i dati statistici disponibili raffredda gli entusiasmi. Non solo perché,
come visto, l’occupazione comunque ristagna: il che dimostra, molto
semplicemente, come la trasformazione in contratto stabile di qualche rapporto
a termine in più non determina necessariamente benefici generali sul piano
occupazionale. Ma pure perché il numero dei contratti a tempo indeterminato,
anche se in crescita, pare perlopiù rallentare.
E’ ciò che si desume dalla
lettura dei dati Istat unitamente a quelli forniti, pochi giorni fa,
dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps con riguardo al 2018. A differenza
dei dati Istat, relativi appunto al numero di occupati e disoccupati, quelli
dell’Inps sono “dati di flusso”, riferiti cioè al numero delle assunzioni e
delle cessazioni di rapporti di lavoro. Ora, dai dati Inps emerge che a
dicembre 2018 il saldo netto dei contratti a tempo indeterminato (tra nuove
assunzioni, trasformazioni e cessazioni) è risultato negativo di circa 35.000
unità; che le assunzioni a tempo indeterminato sono state poco più di 665.000
nel primo semestre 2018, mentre nel secondo semestre sono diminuite di circa
100.000 rispetto al primo; che, in proporzione analoga, sono diminuite le
assunzioni a termine.
Più in generale, il secondo
semestre del 2018 ha registrato in termini occupazionali un andamento negativo
rispetto al primo, con riguardo sia al numero complessivo delle assunzioni, sia
al saldo tra le assunzioni e le cessazioni. Ancora, il numero di assunzioni
stabili, nell’ultimo trimestre del 2018, è stato sì lievemente superiore
rispetto al terzo (+ 1% circa), ma è diminuito di circa il 10% rispetto al
secondo e del 19% rispetto al primo. Analogamente, si registra un regresso
delle assunzioni a tempo determinato.
Sembra dunque difficile
dimostrare che il “decreto dignità” – emanato nella seconda metà del 2018 – stia
conseguendo risultati positivi, in termini generali, di stabilizzazione dei
contratti di lavoro. E’ più facile dimostrare, probabilmente, che per aumentare
strutturalmente l’occupazione non occorrono scorciatoie normative, ma,
piuttosto, un serio piano industriale per lo sviluppo del Paese.
lunedì 11 febbraio 2019
Lavoro agile: slide
Qui le slide in tema di lavoro agile utilizzate al convegno organizzato dal Comune di Vigevano per l'orientamento degli studenti delle scuole superiori
mercoledì 6 febbraio 2019
Corso sul rinnovo del CCNL per università ed enti pubblici di ricerca
Per LineaPA, terrò il 14 marzo a Bologna un corso di formazione sulle novità di diritto sindacale e del lavoro nelle università pubbliche e negli enti pubblici di ricerca: qui il programma
martedì 5 febbraio 2019
Comune di Vigevano: orientamento per le scuole superiori
Qui l'iniziativa del Comune di Vigevano di orientamento per gli studenti delle scuole superiori. Al convegno di sabato parlerò di smart work
venerdì 25 gennaio 2019
Lavoro autonomo: slide
Qui le slide in tema di lavoro autonomo, utilizzate ieri al Corso di perfezionamento in diritto del lavoro dell'Università di Parma
mercoledì 23 gennaio 2019
Quaderni di Rassegna Sindacale n. 3/2018: reddito di cittadinanza
Su Quaderni di Rassegna Sindacale, n. 3/2018 (novembre), mi sono occupato di reddito di cittadinanza (pp. 115 ss.). Sul medesimo numero, interventi autorevoli sullo stesso tema
Lavoro agile: slide
Qui le slide sul lavoro agile, utilizzate ieri al convegno Cisl Lombardia sulla conciliazione vita-lavoro
martedì 15 gennaio 2019
Corso di perfezionamento in diritto del lavoro, Università di Pavia
Qui il programma della X edizione del Corso di perfezionamento in diritto del lavoro dell'Università di Pavia. Terrò lezioni in tema di lavoro autonomo, licenziamento per giustificato motivo oggettivo, certificazione dei contratti di lavoro, lavoro a tempo parziale. Il Corso e i singoli incontri sono in fase di accreditamento per la formazione degli avvocati
martedì 8 gennaio 2019
Convegno CISL Lombardia sulla conciliazione tra vita e lavoro
Qui la locandina del bel convegno organizzato dalla Cisl Lombardia in data 22 gennaio, sul tema della conciliazione tra vita e lavoro. Terrò una relazione sul lavoro agile
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